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4 Persone e genere

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Genere è una parola scomoda. Racchiude una pluralità di significati tra loro differenti, ma ciò che la rende così sensibile è il suo legame con la sfera della sessualità. È parola intima ma anche sociale. È legata all’ambiente e alla cultura che la riempie di significato. Il diritto alla differenza è un diritto di tutte le persone (o così vorremmo che fosse). Nel concetto di differenzaè racchiusa l’importanza che venga riconosciuta l’unicità di ogni persona. Ricercare la parità di accesso ai diritti fondamentali è una strada che può introdurre la possibilità di essere differenti e di esprimersi nella differenza senza essere rinchiusi negli stereotipi. Possibilità solo in apparenza scontata.

La differenza di genere non ha solo a che fare con l’essere maschio o femmina. È più profonda, ancorata in una storia secolare che ha radicato e naturalizzato il dominio del pensiero maschile su quello femminile e una visione binaria del mondo, maschio-femmina. Il genere è pertanto un processo di costruzione delle differenze ad opera della società che si fa cultura e determina le relazioni. Come rendere questa cultura più aperta, come trasformare la logica che domina l’attuale sistema sociale in un processo di apertura verso possibilità altre, verso il riconoscimento di differenze non convenzionali legate sia all’espressione corporea che relazionale?

La domanda nasce a partire da un contesto ancora fortemente caratterizzato da discriminazione, disuguaglianza e violenza legate appunto al genere: in particolare contro le donne, contro le persone omosessuali o transessuali o di altre identità e orientamenti sessuali. C’è chi queste discriminazioni le condanna e lotta per la loro soppressione e chi, al contrario le ritiene “legittime”, esito di un comportamento sbagliato, socialmente non accettabile, da reprimere perché ritenuto una minaccia per la morale e per la società.

Da che parte stare potrebbe sembrare banale se, liberatisi da ogni pregiudizio, si riuscisse a guardare oltre le etichette e gli stereotipi, dentro il cuore pulsante che fa di qualcuno, prima ancora della sue caratteristiche fisiche, sessuali o culturali, una persona. Ma banale non lo è. Serve pertanto approfondire la sensibilità nei confronti di tutte le identità, femminile, maschile, tra le due, in ricerca, ecc.: i progressi della scienza, dei movimenti per i diritti umani, della sensibilità culturale in generale possono fornire gli strumenti per la costruzione di un’umanità capace di rinnovarsi. È educandoci alla differenza e al suo rispetto che coltiviamo il futuro delle società, ma per arrivarci bisogna volerlo.

Sara Bin, geografa e formatrice